Era un po’ che dovevo postare questo articolo, mi ero ripromessa di raccontare le nostre avventure direttamente in viaggio.
Ma poi ci si sono messe le 30 ore di viaggio di rientro, l’incontro a dir poco meraviglioso con ‘l’intruso’ e insomma eravamo pur sempre in viaggio di nozze (the honeymooners) e avevamo anche di meglio da fare… e così ricomincio solo ora a scrivere.. Dopo una serata tutt’altro che facile… una di quelle serate da genitori inpantanati fino al collo… ma in fondo.. e’ cosi bello!!! Perché come mi ha detto una amica: sono tornata! Tornata nel mondo dei pannolini da cambiare, dei canini da mettere, delle urla notturne, delle 2000 lavatrici da fare al giorno (e per stasera anche di notte). Ma soprattutto nel mondo dell’amore più grande che c’è!! Quello per i nostri piccoli grandi ometti!! (Grazie Vale!!)
Ricominciamo dove eravamo rimasti…
Le Everglades! Ai più possono sembrare una grande palude popolata da alligatori (si parla di acqua dolce). In realtà si tratta di una prateria umida. Nelle Everglades infatti non crescono alberi ma esistono solo isole di alberi. In più l’acqua non è stagnante ma scorre, anche se molto lentamente, verso il mare.
Sono un ecosistema molto particolare, una distesa subtropicale popolata da molte specie in via di estinzione.
Sono caratterizzate da due stagioni; quella secca e quella delle piogge. Noi abbiamo beccato la stagione sbagliata. Il periodo migliore e’ tra dicembre e aprile, la stagione secca, con clima mite e gradevole ed è possibile avvistare molti animali.
Il parco naturale nasce nel 1947 soprattutto a scopo conservativo. Esiste un programma varato per rimediare agli errori e ai danni causati da bonifiche e interventi edilizi.
Avendo poco tempo a nostra disposizione decidiamo di arrivare nel parco da nord dal Tamiami Trail. Questa strada divide le Everglades a sud dalla Big Cypress National Preserve, a nord, area di 2950 kmq popolata da alligatori, serpenti, pantere della Florida ecc… ed e’ in questa riserva, in realta’, che inizia il nostro tour. Le famose airboat, infatti, sono vietate all’interno del vero e proprio parco delle Everglades.
Eravamo dubbiosi sul fare o meno una escursione con questi mezzi anfibi ad elica, la maggior parte di questi tour sono infatti delle vere proprie fregature..
Ma dopo una attenta ricerca su internet, supportata da consistenti recensioni positive su Tripadvisor abbiamo scelto di fare il giro con Buffalo Tigers Airboat Tour. Il tutto e’ gestito da un vecchio capo indiano; (parte della zona e’ riserva indiana Miccosukee) e’ un uomo dall’aria saggia, rende tutto piu’ genuino e meno artefatto. Alla modica cifra di 20$ a persona la figlia del capo indiano ci ha fatto fare un giro di circa 40 minuti. Molti avvistamenti, carezze e coccole agli alligatori (non da parte mostra ovviamente); visita a un vecchio accampamento indiano, una barca quasi tutta per noi e molte spiegazioni!! Quella che più ci è rimasta impressa?!?!
Splash=Easyfood!!
Clicca i link di seguito per due video!
In sostanza gli alligatori sono animali molto pigri, aspettano che il cibo gli cada in bocca.
Alla fin della fiera: voto 10 al giro in airboat!! Consigliata a tutti!!!
Purtroppo non rimaniamo così soddisfatti dalla seconda tappa: lo Shark Valley Trail; un percorso circolare di 15 miglia, 24 km, asfaltato, all’interno del parco. Secondo guide e recensioni varie questa zona pullulerebbe di animali… Peccato non si vedano in questa stagione… Sigh Sob.. Ma nella stagione secca da dicembre ad aprile..
Lo scopriamo troppo tardi!! Questo percorso si può fare in tre modi: a piedi, a bordo di un trenino o in bici!! Noleggiamo le bici, per fare i fighi, per fare un po’ di moto e per guadagnarci la cena.. E poi perché se vedi gli animali (essigia’) puoi fermarti, scendere e fotografarli… Riempiamo gli zaini di acqua perché lungo il percorso non c’e’ NIENTE!!! (Se non i numeri delle miglia percorse che beffardi ti guardano dall’asfalto.) Partiamo, peccato che:
1. Non ci fossero animali, se non qualche esemplare di uccello (paesaggio comunque suggestivo)
2. Ci fosse una umidità del 1000×1000
3. Avessimo si lo spray anti zanzare, ma non la crema da sole (pessima idea, abbiamo goduto fino ai caraibi di spettacolare abbronzatura aragosta dalla forma tipica della abbronzatura del muratore, nulla contro i muratori)
4. Fossero le 13.30 di una magnifica giornata assolata…
5. Le bici avessero un sellino scomodissimo (chiedete al castrato) e il freno a pedale
Tirate le somme: voto 6 alla pedalata!! Ma solo per averla fatta nella stagione sbagliata!
Ci mettiamo in marcia esausti alla ricerca di un hotel per la notte a Florida City, l’avamposto per le Keys. L’ultima città prima dell’arcipelago. È li che siamo infatti diretti!!
Troviamo una stanza in un Best Western e udite udite, paghiamo la stanza con un coupon di sconto!!! Pazzi per la spesa rulez!!! Dovete sapere infatti che nelle aree di sosta delle autostrade sono disponibili brochure di pagine e pagine di coupon di sconti per gli alberghi nelle vicinanze delle uscite autostradali! Volevo provare l’ebrezza anche io di usare un coupon!!
Dopo un salto veloce in un piccolo Outlet in zona (Florida Keys Outlet Center) alla ricerca di pantaloncini e costumi; ci stupisce piacevolmente per la cena, un ristorante molto in stile Pirati dei Caraibi!! Mutineer: gli ammutinati!! Fondamentalmente e’ un risto-pub! Non mancano i soliti tifosi seduti al bancone che mangiano, bevono birra e seguono partite di qualunque sport su uno dei mille maxischermi. Aragosta per Giacomo e Fettuccinecontutto per me!! Entrambi piatti degni di nota, se non altro le fettuccine erano al dente!! Ma batte tutto il dolce: cheese cake al cioccolato brownie per lui e cheese cake al lime per lei!! Che goduria!! Ecco un modo per concludere in bellezza la serata…
Unico modo qui pubblicabile ovviamente… Hihi…
…continua…







