Washington, here we are!!!

Arriviamo in prossimità di Washington animati da sentimenti contrastanti: felici perché finalmente splende un magnifico sole; un po’ upset perché c’è molto traffico (parliamo pure di sei corsie in coda) a causa dell’ora da rientro lavorativo (sono le 17) e perché causa lavori in corso passiamo due o tre volte da Maryland, Virginia, District of Columbia senza raggiungere la città di Washington.

E’ una città costruita a tavolino, con viali ampi, luminosi ed isolati molto grandi. Una città pulitissima e con una metropolitana di cui, giustamente, tutti gli abitanti vanno fieri. Anni or sono decisero di fondare la capitale qui perché in una posizione centrale rispetto agli stati dell’Unione e Maryland e Virginia cedettero parte del loro territorio per fondare il District of Columbia.

Forse non ha il fascino ed il carisma di New York e non offre lo skyline mozzafiato delle più grandi città americane (una legge vieta la costruzione di palazzi più alti del Capitol), ma offre moltissime attrazioni per i turisti, come musei e monumenti e tenta di attirarli allettando con diverse iniziative (per esempio l’ingresso a tutti i musei è gratuito). Anche se non credo servano particolari espedienti per attirare turisti, e’ un po’ la mecca degli americani!! Quale americano non vorrebbe vedere dal vivo la White House e Capitol Hill?!?

Quello che mi piace di questo popolo e’ anche la sua spiccata vena nazionalistica.

A noi, che per la maggior parte non siamo avvezzi a questo tipo di manifestazione se non in occasioni di eventi sportivi (olimpiadi, europei, mondiali ecc) tutto questo sbandierare l’amore per la patria può risultare esagerato. Parlo di esporre la bandiera, e non solo su monumenti ed edifici pubblici, ma nei parchi divertimento, nei giardini delle case; parlo del canto dell’inno all’apertura di certe strutture; dell’amore e della conoscenza approfondita della loro seppur breve storia come nazione; del profondo rispetto per la divisa e supporto alle truppe in guerra.

Noi spesso ne facciamo una questione politica, di schieramento.. Per loro non è solo quello.. Va oltre..

Indipendentemente da chi c’è al potere, che viene comunque criticato, appoggiato ecc… loro amano, rispettano, difendono la loro patria, il loro paese… Se sia facciata o vero sentimento non ci è dato saperlo ma è comunque piacevole assistere a questo attaccamento.

Un esempio lampante e’ Washington. Gli americani passeggiano tra memoriali, monumenti ed edifici pubblici con il naso all’insù estasiati!!

Dopo aver preso possesso del nostro spettacolare appartamento un block accanto alla White House (consiglio spassionato Aka Suites) camminiamo anche noi verso The White House e The National Mall..insomma quelle zone di Washington, così popolari per noi soprattutto dai film.

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Washington e’ una città politica pulsante… Ora più che mai a così pochi giorni di distanza dalla grande elezione del nuovo Presidente.

E sono proprio gli edifici politici quelli che richiamano più pubblico.

The White House, costruita tra il 1792 e il 1800: ufficio, il famoso studio ovale (che ogni presidente personalizza a proprio gusto) e residenza del Presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia. A dirla tutta me la aspettavo più grande… La Tv allarga.. Comunque fa una certa impressione passeggiare davanti all’indirizzo più famoso al mondo, il 1600 di Pennsylvania Avenue. Per visitarla se sei cittadino americano devi chiedere un pass a un senatore o a un membro del congresso, con mesi di anticipo; se sei straniero devi chiedere alla tua ambasciata, ma al momento le visite per gli stranieri erano sospese. Alcuni abitanti di Washington, ormai abituati a convivere con ‘personaggi importanti’ (Obama soprattutto li ha abituati con le sue partite di basket nei campi cittadini) tranquillamente hanno improvvisato un campo di hockey nella piazza antistante la residenza presidenziale.

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The Washington Monument: un alto obelisco costruito in onore di George Washington. Esattamente è alto 555.5 piedi ed è posizionato su un piccolo promontorio nel mezzo del National Mall. Fino a poco tempo fa si poteva salire in cima e in una bella giornata vedere fino a 30 miglia in ogni direzione! Wow! Purtroppo a causa di un recente terremoto e dei danni che vi ha provocato (crepe) al momento non è più possibile farlo. Ha comunque un grande fascino, soprattutto la sera.

Il nostro primo incontro con la città termina con The World War II Memorial. L’intento di questo memoriale, al tramonto veramente commuovente, e’ quello di commemorare tutti gli americani che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale. 50 pilastri, che rappresentano gli Stati Uniti, circondano una fontana magistralmente illuminata. Degno di nota un muro ricoperto di stelline; simboleggiano esattamente il numero di caduti di nazionalità americana. Questo e’ una recente aggiunta ai memoriali già presenti lungo il National Mall. Si respira aria di grande rispetto.

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In lontananza si vede, al termine della ‘reflecting pool’ il Lincoln Memorial, probabilmente il più famoso e visitato Memoriale. Si trova alla fine del National Mall opposto a Capitol Hill, dedicato a Abraham Lincoln il presidente acclamato come favorito di tutti i tempi. È un simbolo di libertà, ricorda la Guerra Civile e l’Abolizione della schiavitù. Accanto alla statua del presidente figurano i due discorsi da esso pronunciati e famosi ai più! Nella reflection pool si riflette l’obelisco del Washington Memorial. Quella dell’obelisco riflesso e’ una delle foto più conosciute della città.

Nel 2009 il neo presidente Obama tenne il suo primo discorso proprio ai piedi del Lincoln Memorial. C’erano circa 400 mila persone ad assistere.

Dopo aver nutrito la nostra fame di conoscenza e sapere decidiamo che è ora di nutrire anche il corpo. A dirla tutta ci siamo un po’ stufati della tipica cucina americana. Decidiamo di utilizzare la nostra full furnished kitchen e di andare quindi a procacciarci delle materie prime in un supermercato. Quale gioia quando scopriamo che il supermercato più vicino e’ un Whole Foods. A dirla tutta adoro questa catena di supermercati. Si avvicinano molto ai nostri e in più hanno efficenza americana, ordine, estrema pulizia e tanta pure troppa scelta. Chissà come mai uno dei pochi supermercati che vende grande quantità e qualità di cibo fresco negli stati uniti e’ nato in Texas, ad Austin per la precisione, la patria del BBQ, del beer pong, e lo stato con la più alta concentrazione di obesi negli USA. Forse proprio per combattere tutto questo, o forse perché Austin e’ molto europea, sportiva e molto salutista…

Whole Foods, un po’ come Ralph in California, e’ un mondo a parte… Trovi formaggi freschi, americani, francesi, italiani, trovi mille e più tipi di insalate, trovi frutta e verdura di ottima qualità, trovi affettati..Persino la bresaola della Valtellina.. È un supermercato che vende solo cibo ‘organic’ naturale, sia che sia fresco, surgelato o confezionato. Questo, unito al fatto che vende molte cose fresche, lo rende un supermercato estremamente caro… Ebbene si, chissà perché negli USA fresco=caro. Così gli americani amichevolmente lo chiamano Paycheck Market (il super che ti succhia lo stipendio). Ed e’ per questo che spesso e’ posizionato nelle zone più’ ricche o piu’ acculturate della citta’, come in zone universitarie. Peccato perché merita proprio. Un supermercato da 10 e lode.

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Lo svaligiamo!! È difficile non farsi prendere la mano!! E per una sera ci facciamo una bella insalata mista senza salse di nessun genere o quasi!! Ovviamente acquistiamo anche il necessario per la colazione e la cena del giorno seguente. Non avremo quindi consigli su dove cenare a Washington.. Volevamo sentirci un po’ a casa.

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La mattina dopo (sabato 6 ottobre; giusto per dare un riferimento temporale) dopo una abbondante colazione siamo pronti a gustarci un altro po’ della città, con la consapevolezza comunque che non riusciremo a vedere tutto. Ci buttiamo sul National Mall dalla parte verso Capital Hill. Qui affaccia il complesso della Smithsonian Institution, un insieme di musei ricchissimi, di generi completamente diversi tra loro, creati grazie alla donazione di uno scienziato inglese: Smithson nel 1926 di 4,1 milioni di dollari. L’intento era quello di finanziare una istituzione per lo sviluppo e la diffusione della conoscenza. I musei sono gratuiti ma necessitano continuamente di sovvenzioni. E purtroppo espongono solo l’1 % delle collezioni e reperti a disposizione. Noi abbiamo visitato il National Air & Space Museum, il museo più importante e visitato. Tra i reperti esposti: il velivolo dei fratelli Wright, lo Spirit of Saint Louis di Lindebergh, il modulo lunare dell’apollo 11 ecc… Siamo decisamente tornati bambini!!!

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E in fondo al National Mall ti appare maestoso Capitol, il Campidoglio! È il più importante edificio di Washington. Costruito nel 1793, distrutto e ricostruito più volte. Eccetto l’obelisco nessun altro edificio può superarlo in altezza. E tutta la città (nomi e numeri delle vie) ha come riferimento centrale questo edificio.

Dal 1800 qui si riuniscono le camere legislative del governo federale, The House of Representatives e The Senate . Intorno a Capitol Hill sorgono altri edifici meravigliosi e altrettanto importanti: The Supreme Court e The Library of Congress.

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Lasciamo per ultimo, dopo un panino simil sano da Subway (catena che ti permette di personalizzare al 100% gli ingredienti dei panini, piccola curiosità, e’ il più grande franchising al mondo, supera Mc Donald) The International Spy Museum. Un museo molto divertente e curioso che mostra i ferri del mestiere delle agenzie segrete: congegni, metodi di fuga, depistaggi.. Interessante soprattutto la parte dedicata alla seconda guerra mondiale e a Enigma!

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Il tempo sta cambiando.. Il vento spazza i grandi viali.. Corriamo verso la nostra casetta! Ci aspetta una cena italiana: penne al sugo.. Con contaminazione americana: gelato Ben&Jerry!!

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Salutiamo Washington sotto la pioggia battente..è domenica e fortunatamente sulla strada per l’aeroporto non incontriamo traffico. Lasciamo la nostra giga-macchina e con una valigia in più (beccati!!) prendiamo il nostro volo per Orlando! Si va al sud! Via i maglioni!

Florida arriviamo!

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…continua…